lunedì 12 marzo 2012

Errico Malatesta, Non ho bisogno di stare tranquillo


una narrazione biografica per ricordare Errico Malatesta a 80 anni dalla morte
Vittorio GIACOPINI
ERRICO MALATESTA,  NON HO BISOGNO DI STARE TRANQUILLORoma, quartiere Trionfale, via Andrea Doria. È il 10 novembre del 1931. Costretto ai domiciliari – una bombola di ossigeno accanto al letto e due poliziotti sul pianerottolo – un vecchio ripensa, senza nostalgie e senza rimpianti, a una straordinaria esistenza di complotti, fughe, scioperi e insurrezioni. E i ricordi si fanno teatro della memoria, arma politica. Nell'arco di una giornata scandita dal battito di una pendola bugiarda, l'uomo acclamato come il «Lenin d'Italia» rivede l'intera sua vita e ancora se ne stupisce: i giorni della Banda del Matese e le carceri del regno, l'esilio a Londra e l'avventura in Argentina, il ritorno da clandestino e le occupazioni del «biennio rosso». Sessant'anni di anarchia, rivolte, rivoluzioni, si intrecciano con la storia d'Italia e con le battaglie del movimento operaio in tutto il mondo. Stremato dalla vecchiaia, e dai fascisti, il vecchio ricorda e resta sereno. Non ha mai vinto, ma non si sente sconfitto. E non ha voglia di stare tranquillo.
"Nel pensiero libertario c'è una costante assurda, quasi una condanna:
si perde avendo ragione; si continua a perdere e si continua ad avere ragione. Si vive di schiaffi in faccia e omaggi postumi".
eleuthera edizioni

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