sabato 17 dicembre 2011

Il Consiliarismo

Il comunismo consiliarista o consiliarismo è un concetto emerso nella sfera ideologica del comunismo marxista. Questo pensiero nasce nel nord Europa grazie ad alcuni intellettuali prossimi al luxemburghismo (il tedesco Otto Rühle, gli olandesi Herman Gorter e Anton Pannekoek, i tedeschi emigrati negli USA Paul Mattick e Karl Korsch) ed estremamente critici rispetto al marxismo-leninismo e alla concezione gerarchica dei tradizionali dei partiti comunisti.
Il consiliarismo non solo ha notevolmente coinvolto anche l'anarchismo, ma probabilmente le sue stesse origini affondano nel socialismo libertario delle frange anarchiche presenti nella I Internazionale.
Principi
Il Consiglio operaio si fonda principalmente sulla democrazia popolare diretta e sull'autogestione, consentendo quindi ai lavoratori di un'azienda di essere protagonisti in prima persona dello sviluppo della stessa.
Per i consiliaristi o comunisti di sinistra, il Consiglio operaio impedirebbe il perpetuarsi della dinamica del capitalismo o della democrazia rappresentativa attuale, dove le decisioni vengono prese dai centri di potere e sui quali i lavoratori non hanno alcun controllo e alcuna possibilità di modificare le scelte calategli dall'alto.
Il Consiliarismo oppone al comunismo di partito il comunismo dei consigli operai, ovvero la forma d’organizzazione sorta durante le fasi iniziali della rivoluzione russa (i soviet), che secondo i consiliaristi erano la forma naturale e pienamente democratica che l'organizzazione della classe operaia, cosciente del proprio ruolo storico, si era data.
Consiliarismo è in una parola autogestione, di modo che «l'emancipazione della classe operaia sia opera della classe operaia o non sia».
Storia dei consigli operai
I consigli operai comparvero per la prima volta nella Russia del 1905 (Soviet), ma le loro origini risalgono al vétché [1], ovvero l'assemblea urbana tipica dell'Ucraina del passato che ricordava le assemblee degli uomini liberi dei regni barbarici d'Occidente.
Durante la rivoluzione del 1917, i soviet portarono alla caduta del regime zarista, anche se non eserciteranno mai effettivamente tale potere: da febbraio a ottobre 1917, il potere fu in mano al governo provvisorio guidato da Kerensky. A partire dall'Ottobre 1917, il potere è detenuto dai commissari popolari guidati da Lenin, il quale di fatto spogliò i soviet da ogni potere autogestionario e li ridusse ad un'organismo sottomesso al potere centrale dei bolscevichi.
I consigli dei lavoratori apparvero anche in Germania, nel novembre 1918 e nella Baviera del 1919, in Italia durante il biennio rosso e in Ungheria nello stesso periodo. Ogni volta, le insurrezioni proletarie resistettero solo poche settimane o qualche mese, venendo rapidamente distrutte dal potere borghese. Nel 1921, i marinai i Kronstadt, appellandosi allo slogan bolscevico: «Tutto il potere ai soviet!», provarono a dare una sterzata libertaria alla rivoluzione russa ma vennero repressi nel sangue dall'Armata Rossa di Lev Trotzky. Anche nelle infuocate fasi prerivoluzionarie spagnole, alcuni Consigli operai furono costituiti nelle Asturie, durante la cosiddetta Rivoluzione d'Ottobre asturiana (1934)
I consigli operai ricomparvero poi nel dopoguerra, nell'Ungheria del 1956 (contro il dominio stalinista), in Francia durante il maggio 1968 e di nuovo in Italia nel 1969.
Dal 1968, il termine "consiglio operaio" fu sostituito gradualmente da "assemblee operaie" e poi da "assemblea generale". Dal 1973, in Italia, si cominciò a parlare di "assemblee autonome", nel senso che esse erano autogestite e non controllate dai sindacati. In Italia se ne fece un ampio uso più o meno sino al 1979, coinvolgendo non solo i di lavoratori ma anche i disoccupati e i studenti.
In Francia, il termine coordinations (Coordinazioni) fu utilizzato dal 1986 per designare le riunioni dei ferrovieri e degli infermieri in sciopero.
L'Assemblea Generale è più recentemente stata concepita solo come forma di organizzazione. Stesso discorso per le assemblee formatesi durante gli scioperi del 1995. A volte controllati dai sindacati, queste riunioni si sono limitate ad atti di semplice protesta senza sfociare in rivolte.
Consiliarismo e anarchismo
Anche se la loro origine è chiaramente marxista, le posizioni anti-autoritarie dei consiliaristi sono assai affini al concetto libertario sull'democrazia diretta e la sua idea di assemblee popolari si avvicina chiaramente all'idea anarchica di autogestione.
Gli anarchici misero in pratica i concetti consiliaristi di autogestione delle fabbriche in Italia, durante il biennio rosso (1919-20), e in Germania, nella Repubblica dei Consigli di Baviera (1918).
Personalità e pubblicazioni
Fra le differenti personalità che hanno illustrato la storia dell'estrema sinistra, si può citare Anton Pannekoek (autore nel 1946 di un'opera intitolata I Consigli Operai), Herman Gorter, Karl Korsch, Maximilien Rubel, Otto Rühle, Paul Mattick (una volta giunto negli USA fondò due riviste consiliariste: « Living Marxism » et « New Essays »), Benjamin Péret, Cornelius Castoriadis e Claude Lefort (animatori della rivista «Socialisme ou Barbarie»), Guy Debord e Raoul Vaneigem (Internazionale Situazionista) ed Henri Simon (Informations et Correspondances Ouvrières).
In Francia, paese dove il consiliarismo ha avuto larga diffusione, numerose sono state le pubblicazioni conosciute. Fra queste, le più recenti sono state Le Mouvement Communiste (1972-1974), Négation (1972-1974), La Guerre sociale (1977-1984), La Banquise (1983-1988), Brise-Glace (1988-1990) e Mordicus (1990-1994). Alcune riviste continuano ad essere pubblicate ancora oggi: Échanges et Mouvements, Théorie Communiste, Perspective Internationaliste, Oiseau-Tempête...

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